Televoro, chance da sfruttare

I nuovi sistemi possono aiutare disabili e aziende

 

Grandi possibilità occupazionali per i disabili con i progetti del telelavoro. Le nuove modalità di prestare il proprio impegno lavorativo stando presso la propria abitazione non più una realtà solo per aziende private ma lo sta diventando anche per gli enti pubblici, aumentando, così, notevolmente le possibilità di inserimento dei portatori di handicap. Con il telelavoro, infatti, non sarà più necessario per molti dipendenti recarsi nel luogo fisico dell’azienda o dell’ufficio, ma basterà una postazione pc a casa propria e il gioco è fatto. I benefici saranno per la maggior parte per i portatori di handicap, i loro familiari e per i dipendenti con problemi di salute. Ne gioveranno anche le famiglie “normali”, quelle dove entrambi i genitori lavorano: il nucleo familiare potrà così organizzarsi e ridurre notevolmente lo stress quotidiano, prestando molta più cura ai figli. Ma il telelavoro significa anche riduzione dell'esigenza della mobilità, dei trasporti, minor inquinamento, spese inferiori da sostenere per gli enti e le aziende che non avrebbero la necessità più di gestire grosse strutture edilizie.

A presentare un primo progetto in Campania il Comune di Napoli, che si è rivolto ai suoi dipendenti, funzionari e ai dirigenti interessati alla sperimentazione del nuovo modello, ma anche agli LSU e agli LPU. Il governatore Antonio Bassolino, nella sua qualità di sindaco della città, ricordò che il progetto nasceva dalla consapevolezza che l'introduzione del telelavoro nel Comune di Napoli potesse consentire un aumento considerevole di produttività e qualità del lavoro attraverso, un’ottimizzazione delle risorse e dei tempi e la razionalizzazione delle mansioni. Un’esperienza, questa che testimonia l’evoluzione del Comune verso l’"impresa sociale" attraverso il miglioramento della qualità della vita dei dipendenti e la riduzione dell'assenteismo; una migliore integrazione dei soggetti svantaggiati; il più semplice impiego di forme di lavoro flessibile; la diminuzione degli spostamenti fisici di lavoratori ed utenti e quindi del traffico urbano; la promozione di nuova imprenditoria (creazione di un settore privato vitale che riceve dal Comune dati, servizi, opportunità, ma ottiene il proprio reddito sul mercato). La San Pantaleone sposa le finalità dell’allora sindaco del capoluogo campano e oggi che Bassolino è governatore sicuramente favorirà il nascere di altri progetti simili in tutta la regione, e grazie all’intesa con il presidente della Provincia di Salerno, Alfonso Andria, potremmo vedere realizzati sistemi di telelavoro anche nella nostra provincia, visto pure che molte delle competenze del Ministero del lavoro sono state decentrate alla Regione e alla Provincia. Per informazioni sul progetto del Comune di Napoli si può consultare l’indirizzo di internet http://www.comune.napoli.it/telelavoro/presenta.htm#notizie generali.

Carlo.Cascone@libero.it