Per la Rubrica del 7 ottobre 1999

 

Studente disabile

 

Per Luigi Casale è stata creata una classe ad hoc grazie all’intervento del Provveditore agli studi di Salerno, Vitaliano Bifulco, ma purtroppo una nuova storia di scuola negata per studenti disabili arriva da Capaccio.

Lì c’è Valeria, una quindicenne con un “lieve” ritardo, che non riesce ad iscriversi alla scuola superiore. Innanzitutto perché non ha il certificato di idoneità, richiesto dal preside, per stare nelle cucine dell’Istituto Alberghiero. Quindi perché non riesce ad ottenere un altro certificato necessario ad accedere al laboratorio dell’indirizzo Ambientale dell’istituto alberghiero di Gramola (SA), cui la madre di Valeria si è rivolta per poter finalmente iscrivere la figlia ad un corso di scuola superiore.

Una vera e propria Odissea, quella iniziata ai primi di settembre e non ancora finita per la piccola portatrice di handicap desiderosa di frequentare la scuola superiore.

La madre di Valeria, bracciante agricola di 52 anni,  infatti si rivolge all’Asl e a diversi centri di neuropsichiatria per le visite specialistiche necessarie per il certificato medico richiesto dal capo d’Istituto. Un’avventura che dura da oltre due settimane. Perché  si trovano ad essere mandate da un’Asl all’altra, dove vengono chiesti sempre più certificati ed attestati. Intanto la scuola è cominciata senza Valeria.

La spiegazione della preside, Carmela Bove, è nella circolare ministeriale 363/94, che sancisce la necessità di un certificato di idoneità per partecipare alle attività di laboratorio. In assenza di questo documento la scuola deve valutare se esiste la possibilità che lo studente segue ugualmente le lezioni. In caso contrario, l’iscrizione viene respinta. All’istituto alberghiero di Gramola gli studenti fanno venti ore di laboratorio a settimana e per questo la preside, Carmela Bove, ha consigliato alla madre della ragazza di iscrivere  Valeria ad un'altra scuola dove ci siano attività più prettamente  didattiche e meno laboratorio. Lo stesso istituto è frequentato al momento da tre studenti disabili che sono riusciti ad ottenere l’idoneità richiesta. Mentre sul caso di Valeria tutto ancora tace.

Anche stavolta, come nel caso di Luigi Casale, il disabile rifiutato dalla scuola perché non c’erano classi sufficienti nell’istituto per accorglierlo, viene applicato un  regolamento scolastico anti-handicap. O meglio che fa affiorare quanto ancora c’è da lavorare nel campo della burocrazia e delle normative per rendere la vita dei disabili meno difficile. Intanto per Valeria la scuola superiore resta ancora un sogno proibito.