Per la Rubrica del
15 dicembre 1999
Fototerapia
Bulimia, depressione senile, insonnia? La cura ora arriva con la luce. Si chiama fototerapia. Ed è la soluzione a molti dei mali più diffusi che affliggono la società moderna e soprattutto giovani donne ed anziani. Le prime sempre più vittime della bulimia, i secondi dai disturbi tipici dell’età come apatia, sindromi depressive ed insonnia.
Ora fortunatamente per guarire non servono farmaci o psicoterapie lunghe e costose, ma semplicemente la terapia della luce: la nuova cura che può riportare il benessere e che gradualmente sta prendendo piede anche in Italia.
Nel nostro Paese la conoscono al momento solo gli addetti ai lavori e gli esperti che con successo la stanno diffondendo nei principali ospedali italiani, ma i risultati confortanti lasciano presupporre che presto potrà essere adottata in molti altri settori. Ma in cosa consiste una seduta di fototerapia?
E’ innanzitutto il medico che, a seconda del paziente e della gravità del malessere, stabilisce i tempi ed i modi della terapia della luce che viene eseguita grazie ad un apparecchio, simile ad una scatola, che emette un raggio luminoso, a pieno spettro, come quella solare. Basta mezz’ora di sole artificiale per trarre immediato giovamento da questa luce artificiale.
Nata per curare soprattutto i disturbi dovuti alla mancanza di clima mite, come nei Paesi del Nord, la fototerapia viene oggi consigliata agli anziani depressi o sofferenti di insonnia, ma fa bene anche chi soffre di bulimia, la malattia che porta a mangiare smoderatamente e che è sintomo di grande disagio psicologico.
La fototerapia infatti aiuta a tenere a freno la fame, stimolando la produzione di serotonina, una sostanza che inibisce l’appetito. Ma in molti ritengono che questa semplice ed innovativa terapia possa essere presto adottata con successo anche su altri tipi di pazienti, visto gli eccellenti risultati ottenuti negli ultimi tempi nel campo della sperimentazione.