Continua la lotta contro i tagli alla Riabilitazione previsti dall’Asl Salerno 1 che nel giro di due anni ha tolto dieci miliardi al settore, nonostante il grande bisogno di terapie ed assistenza per i disabili.
Finora contro la decisione del manager Bruno Coscioni sono state raccolte quattordicimila firme.
Un bel numero se si pensa che la petizione è stata avviata agli inizi del mese di febbraio, quando sindacati ed addetti ai lavori, dopo un lungo incontro tenutosi a “Villa dei fiori” a Nocera Inferiore, hanno deciso di scrivere una lettera all’assessore regionale alla Sanità, Ettore Liguori, e ai consiglieri di Palazzo Santa Lucia chiedendo di fermare lo scempio che si opera ai danni dei portatori di handicap.
Alla petizione, come conferma il numero di consensi raccolto in poco tempo, hanno aderito con entusiasmo ben quattordicimila persone tra cui il consigliere provinciale dell’Udeur, Salvatore Arena e i sindaci di molti Comuni dell’Agro-nocerino, come il primo cittadino di Nocera Inferiore, Aldo Di Vito, quello di Pagani, Antonio Donato e il sindaco di Scafati, Nicola Pesce.
Le firme sono state raccolte a Nocera Inferiore, Pagani, Scafati, Vietri sul Mare, Cava de’ Tirreni e Roccapiemonte.
Ma il numero delle adesioni è destinato a salire visto che sono in molti a chiedere dove possono recarsi per apporre la propria firma contro quelli che ritengono gli ingiusti ed inutili tagli alle spese sanitarie più importanti in assoluto e di sicuro necessarie a garantire ai pazienti particolarmente bisognosi di cure ed attenzioni come i disabili il miglioramento delle proprie condizioni che consentano loro di condurre un’esistenza normale.
Le firme sono state raccolte e continuano ad esserlo presso i comuni sopraindicati, le farmacie che hanno aderito all’iniziativa, i numerosi bar e esercizi commerciali che hanno dato la loro piena disponibilità alla raccolta organizzata dagli addetti ai lavori nel settore della riabilitazione.
Ma che cosa chiedono i cittadini che firmano la petizione?
Innanzitutto che siano garantiti i finanziamenti destinati alle fasce più deboli; che vengano immediatamente revocate le “delibere dello scandalo” che tolgono risorse alla riabilitazione per destinarle alle spese burocratiche.
Alla Regione poi viene chiesto di imporre il rispetto delle proprie leggi, del diritto di curarsi e del diritto al lavoro di chi opera nel settore della riabilitazione e vede inesorabilmente compromesso il proprio posto di lavoro.
Insomma, si chiede all’Asl Salerno 1 di rivedere immediatamente tali assurdi strozzamenti delle spese sanitarie che penalizzano solo e soltanto i più deboli.