Per la
Rubrica del 2 marzo 2000
Come funzionano i Centri di Riabilitazione
L’Asl Salerno 1 vuole operare drastici tagli nel settore della Riabilitazione per una cieca logica di risparmio prospettata in Sanità.
Ma davvero tutti sanno come funzionano i Centri dove personale esperto e competente si occupa ogni giorno dei portatori di handicap?
Per capire se davvero finora si è speso troppo per questo delicatissimo settore, cerchiamo di sapere allora come si lavora nel campo della Riabilitazione, a cominciare da quella che è la giornata tipo in un qualsiasi Centro Riabilitativo privato.
Le attività didattico – riabilitative cominciano presto, subito dopo la prima colazione, quando gli ospiti, perlopiù ragazzi con un’età compresa tra i tredici e i 50 anni, divisi per piccoli gruppi, sono impegnati in tutta una serie di attività a seconda delle loro particolari esigenze: fisiokinesiterapia, psicomotricità, logopedia, terapia occupazionale, visite specialistiche, attività educative, attività ludico-ricreative, musicoterapia, attività sportive, attività religiosa e attività scolastica.
A seconda delle singole esigenze di ogni paziente, sono poi previsti dei corsi di scuola elementare, di alfabetizzazione e di scuola media.
C’è poi l’ora del pranzo, una breve pausa e poi i ragazzi continuano la loro intensa giornata seguendo corsi di pittura, ceramica, grafica, giardinaggio, o con visite escursioni all’aria aperta, laddove è possibile.
Stimoli importantissimi per i pazienti portatori di handicap che, come confermano gli addetti ai lavori, sono davvero molto curiosi ed entusiasti per tutto ciò che per loro rappresenta una novità. Le reazioni ovviamente sono sempre soggettive e variano a seconda del deficit intellettivo e dell’handicap fisico di ognuno, ma tutti se si sentono curati, partecipano con gioia alle attività che gli vengono proposte.
Tutto questo però rischia di rimanere un lusso per pochi disabili, visto che con la politica del risparmio l’Asl Salerno 1 ha già tolto al settore dieci miliardi in due anni, mettendo a repentaglio il futuro terapeutico dei portatori di handicap e il lavoro di tanti esperti della riabilitazione che vedranno inesorabilmente compromesso il proprio posto.