La storia

E ora Angelo cerca un lavoro

Il disabile di Episcopio chiede un’occupazione

 

Angelo De Vivo, disabile d’Episcopio di Sarno, ci ha nuovamente contattato per lanciare, tramite questa rubrica, una richiesta d’aiuto. "Ho bisogno di un lavoro". Questo l'appello rivoltoci con gran dignità e con la speranza che tra i nostri lettori ci sia qualcuno che possa esaudire la sua richiesta.

Angelo è’ arrivato presso la sede della San Pantaleone alla Galleria Maiorino di Nocera Inferiore, quasi traballante, accompagnato dalla moglie. Con grande capacità di sintesi ha descritto in pochissimi secondi i momenti salienti della sua vita.

Mentre parlava gli occhi si sono riempiti di una luce sfavillante capace di trasmettere, a chi gli stava di fronte, la grande speranza nel prossimo. Il suo racconto è uguale e “diverso” allo stesso tempo da quelli di tanti giovani della nostra terra. Angelo ha veramente bisogno di lavorare. Ha ventott’anni. Il lavoro lo farebbe sentire di nuovo utile alla sua famiglia e a se stesso.

La storia di questo ragazzo sarnese è davvero singolare. Lavora con il padre muratore fin dalla giovane età. Diciottenne dalle tante speranze, si affaccia nel mondo degli adulti assolvendo la leva militare. Dopo i dodici mesi di naja, proprio quando già sta programmando il suo futuro, qualcosa incomincia a logorarlo lentamente.

Angelo, in un primo momento, pensa che quella stanchezza alle gambe sia una cosa passeggera, ma ben presto si rende conto che non è così. Dal quel momento, inizia un lungo calvario che lo vede peregrinare da un ospedale all’altro alla ricerca di una risposta al male che nel frattempo lo costringe su una sedia a rotelle. La diagnosi è di quelle che raggelano: paraparesi spastica.

Angelo, fin da ragazzo, è abituato a guadagnarsi ogni cosa con il sudore della fronte e non ci sta a vedersi spegnere su una carrozzina. Con l’aiuto di adeguate terapie riesce a rimettersi in piedi e a deambulare, anche se con difficoltà.

A ridargli speranza è l’ultima visita effettuata lo scorso novembre al centro medico di Campoli-Telese, della Fondazione “Salvatore Maugeri”, dove hanno scongiurato quasi del tutto l’ereditarietà della malattia.

Adesso il nostro ventottenne ha bisogno di un futuro da guardare con più serenità anche dal punto di vista economico e lo chiede a tutti noi. Speriamo che ci sia qualcuno di buon cuore che possa aiutare a dare un lavoro, una speranza ad un giovane che non vuole vivere di pietà ma "faticando". La San Pantaleone proporrà ad Angelo di seguire i corso di "Internet per due" in modo da fargli prendere dimestichezza con il computer e con i programmi più utilizzati per fargli avere un'occasione in più di occupazione.

 Carlo.Cascone@libero.it