Per ulteriori
informazioni è disponibile anche il sito Internet dell’associazione
Segnaleteci i disagi
degli handicappati
Questo
numero della rubrica si apre con la presentazione del metodo Petò, una terapia
di riabilitazione alternativa, pressoché sconosciuta in Italia e suggeritoci
dal biologo israeliano Alessandro Viterbo, padre di un bambino cerebroleso. Con
l’asilo di Gerusalemme che ospita questi piccoli curati con il sistema dell’ungherese
Petò, la San Pantaleone, in collaborazione con Villa dei Fiori, la struttura di
riabilitazione di Nocera Inferiore, sta organizzando un gemellaggio. Per chi
voglia conoscere qualcosa di più del metodo ungherese potrà consultare il sito www.peto.hu (in inglese) o il nostro www.sanpantaleone.it dove da lunedì
prossimo sarà disponibile un sunto in italiano delle pagine del sito ufficiale.
Un invito, poi, lancia la San Pantaleone affinché abbia un iter preferenziale
il disegno di legge che prevede l’impiego per il servizio civile di volontari
pagati con uno stipendio di circa un milione al mese per il settore dei servizi
alla persona, in quello culturale e ambientale.
La
nostra associazione chiede a tutti i lettori di questa rubrica di recarsi oggi
nelle piazze salernitane per acquistare le “arance della salute”, per
finanziare la ricerca sul cancro.
La
San Pantaleone vuole esortare gli studiosi salernitani a partecipare al premio
“Archimede” dove saranno finanziati progetti che riguardano esclusivamente gli
aiuti ai disabili, il problema mondiale della desertificazione e della siccità,
l'elaborazione di modelli matematici per le scienze economiche e sociali,
l'individuazione di nuovi medicinali di origine naturale.
Carlo.Cascone@libero.it