Perché
non riciclare i rifiuti?
Emergenza,
incentivare la raccolta differenziata.
Non tutti i mali
vengono per nuocere. Gli scandalosi ammassi di rifiuti che in questi giorni,
hanno ricoperto gran parte del territorio provinciale devono insegnare ai
cittadini che la difesa dell’ambiente parte dal sacchetto dell’immondizia di
casa. Molti, infatti, credono che i rifiuti saranno spediti lontani dal proprio
territorio, e di conseguenza non si curano del problema dello smaltimento.
Per capire quanto sia
importante mettere in atto il decreto Ronchi, per lo smaltimento dei rifiuti e la raccolta differenziata,
basta analizzare sommariamente le montagne d’immondizia
createsi per la chiusura delle discariche. La stragrande maggioranza
dell’immondizia è costituita da materiali riciclabili o che possono essere
sfruttati per il compostaggio come fertilizzanti.
In verità, la mancanza di una coscienza ambientalista parte da
chi dovrebbe istituzionalmente trovare soluzioni efficaci per lo smaltimento
dei rifiuti e che, invece, si limita solo a mettere qualche campana per il
riciclaggio di carta, plastica e vetro. Gli assessori al ramo credono di aver
assolto in pieno al loro dovere solo perché hanno intrapreso nelle scuole una
forte campagna di educazione ambientale. Ma gli amministratori dimenticano che
l’uomo ormai è abituato a un consumismo esasperato e che l’unica cosa che
riesce a catturare il suo interesse è la solita “raccolta di bollini”. Una
forma di riciclaggio, questa, già nota nei nostri paesi. Come non ricordare i
famosi “piattari” che in cambio di tutto quello che era riciclabile regalavano
piatti o altri oggetti. Ma queste figure sono scomparse, come anche i
“cartonari” che fino ad un decennio fa prelevavano i cartoni lasciati vicino ai
cassonetti. Anche questa forma di raccolta differenziata non c’è più perché il
ricavo della vendita è inferiore al solo costo di trasporto del materiale. Per
riattivare questa sorta di economia fai da te del riciclaggio e che incentivi
la raccolta differenziata, si potrebbe creare un deposito dove cartonari e
piattari ricevano un compenso che assommi al prezzo ordinario dei diversi
materiali riciclati quello che si sarebbe dovuto pagare se si fosse smaltito in
discarica. Così, si potrebbe avere di nuovo la raccolta porta a porta dei
rifiuti, con un aumento dell’occupazione e un maggiore rispetto dell’ambiente.