Il nonno simpatico e mattacchione dalle mille avventure
Mio nonno si chiama Marcello però mia nonna lo chiama Geppetto per la vaga assomiglianza del personaggio. E' un uomo robusto, non molto alto, con delle mani grassocce. Il suo volto è paffuto, ricoperto di barba bianca con degli enormi baffoni bianchi, ha degli occhialini piccoli poggiati sul nasone a ciliegia, ha dei peli che gli fuoriescono dal naso, e un pò anche dalle orecchie, è molto calmo e tenero e quando lo bacio, ho l'impressione di abbracciare un grande orsacchiotto di peluche.
Mio nonno ha sempre parlato molto con me, raccontandomi molte storie e molte volte mi racconta che quando ero piccola e dormivo nella mia culletta lui si sedeva vicino e mi raccontava le classiche favole, Mano mano che sono cresciuta, le favole si sono esaurite e la sera il nonno, seduto sul mio lettino aveva difficoltà nel raccontarmi le favole prima che io mi addormentassi. Così prese ad inventarle: una volta, il nonno, mi raccontò che desiderava fare il giro del mondo in barca, ma lui non era un lupo di mare, quindi nessun amico gli affidava la sua barca, tanto era forte il suo, desiderio di navigare che una mattina più giù, vicino al mare c'era un veliero, masto, bellissimo. Sulla sabbia c'era una lettera, la quale diceva che il veliero era suo, doveva così solamente iniziare il viaggio. Entusiasta il nonno ci salì a bordo e cominciò a navigare per mari e mari. Navigò nei mari orizzontali, dove incontrò le navi dei ricchi sultani, i quali lo ricoprirono di oro, argento perle e pietre preziose. Navigò poi nei mari indiani dove delle sirene emergevano dal fondo del mare dandogli delle ceste ricolme di molluschi, pesci e frutti di mare e del vino fatto con le radici delle alghe, il nonno mi raccontò che una sera approfittò un pò troppo di quel vino e si ubriacò. Mentre stava nel sonno più profondo, sentì il suo veliero scuotersi violentemente, il nonno si svegliò di soprassalto, uscì sul ponte e rimase di pietra dallo spavento, vide davanti alla sua nave una figura molto grande, mezzo uomo e mezzo pesce con dei capelli lunghi e una corona in testa che si avvicinava violentemente alla nave. Era il "Re Sirenide" che voleva punire il nonno per aver accettato il regalo delle sue figlie, le quali nessun occhio umano doveva guardarle, figuratevi poi addirittura dei doni!
Il "Re Sirenide" disse che in tutti i mari nessun mortale poteva guardare le sue figlie perchè poi la loro bellezza veniva sciupata, ed infatti le figlie erano state contaminate, e dallo sguardo umano e i loro fidanzati, i Tritoni marini, si erano rifiutati di sposarle.
Allora il nonno supplichevole e impaurito, rovesciò nel mare un forziere con le pozioni magiche che gli aveva donato il Gran Sultano d'Oriente, così all'improvviso la nave fu avvolta e sommersa da un vortice d'acqua così il nonno ad un tratto vide tutto nero: era svenuto Quando si svegliò notò che era diventato piccolo piccolo, più piccolo di un mignolo e il suo veliero, compagno di mille avventure, non era altro che il guscio di una piccola noce.
Il nonno confuso e disorientato desiderò tornare a casa, dalla sua famiglia, da me che ero la sua nipotina, ma quando aprì gli occhi, stanchi, gli occhialini di sbieco sul naso, ebbe un obbalzo e mi abbracciò dalla gioia.
Il nonno raccontando raccontando le sue avventure si era addormentato.
Manna Anna Teresa IV C San Marzano sul Sarno
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