Nonna Viola racconta
Quando ero piccola andavo al mercato con mia mamma. Ricordo che c'erano tanti carretti che bevevano da Nocera Pagani, Sarno e altri paesi vicini per portare piantine di ogni specie, da coltivare nei nostri campi.
Al ritorno dal mercato, dopo aver comprato tante cose, eravamo così carichi che i venditori ci facevano salire sui loro carretti, ormai vuoti, visto che avevano venduto tutto, e ci davano un passaggio. Spesso andavo nei campi con il carretto., il traino e anche con il carro tirato dai buoi. Si mangiava un pò di tutto: insalata pomodoro, lardo. Si cucinava anche nei campi: nei canali poggiavamo due pietre e sotto mettevamo la legna. In una pentola di alluminio appoggiata sulle pietre si cuocevano i fagioli, si faceva sciogliere la sugna con dentro il pane a biscotti. All'ora di pranzo ci riunivamo sotto una baracca fatta di rami secchi e mangiavamo tutto. Per strada cantavamo tante canzoni: Per strada cantavamo tante canzoni. Ricordo particolarmente: la Camapagnola e la Povera Eva. Da piccola abitavo in una azienda dove c'erano tanti animali: cavalli, buoi, mucche ed anche una giumenta che ci aiutava a trasportare la legna. M aera così. Cattiva che spesso mi impauriva. Scappava, scalciava, si fermava per poi riprendere a correre all'impazzata, tanto che il mio papà fu costretto a venderla.
Erano bei tempi e io li ricordo con piacere.
Raffaele Melillo I B Montecorvino Rovella
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