Il nonno infallibile

Un giorno di primavera, mamma Claudia lasciò i suoi bambini, Ettore e Nello a casa con il nonno Francesco per andare in villeggiatura in Svizzera con il marito Tiziano. Nonno Francesco essendo molto agile si sedette sui rami di un albero che si spezzarono così il nonno cadde.
Subito accorsero i nipotini che chiesero al nonno se si era fatto male, il nonno rispose di no e perciò con questa risposta Nello ed Ettore furono felici. Nonno Francesco era un uomo con un cappello marrone con una striscia gialla, gli occhi marroni e un naso lungo, il suo completino preferito era marrone chiarissimo sulla maglia, la cintura gialla marrone, il pantalone marrone e le scarpe gialle, con esso portava una corda e un coltello da macellaio. Il giorno dopo i genitori dei due ragazzi li telefonarono per chiedere come andavano le cose e i bambini risposero che il nonno era peggio di una governante inglese. I due ragazzi, Ettore di dieci anni e Nello di quindici, si diressero verso la stanza dove si trovava il nonno e gli dissero che la mamma aveva telefonato affermando che non doveva più comportarsi come una governante inglese; il nonno sentendosi offeso si tolse il bavaglino e andò a prendere la sua Jeep che si trovava nel garage. I ragazzi, incuriositi, chiesero al nonno dove stava andando ed egli rispose che li voleva portare in collina a fare il tiro con l'arco. A quelle parole si misero a gridare dalla gioia. Arrivati nel posto giusto il nonno parcheggiò la Jeep e arrivati in un prato caddero in una trappola per animali feroci e lì rimasero per alcuni giorni. Nel frattempo la mamma era preoccupata perché a telefono non rispondeva nessuno e chiamò la Polizia che si mise alla ricerca degli scomparsi. Dopo alcuni giorni di ricerche li ritrovarono nella buca in cui erano caduti, affamati e spaventati dall'accaduto, e subito i poliziotti con la loro radio chiamarono l'autoambulanza che li portò in ospedale. Intanto i genitori erano ritornati per vedere come stavano e vedendoli molto stanchi e spaventati promisero loro che dopo la guarigione li avrebbero portati in Svizzera per partecipare ad un concorso di tiro con l'arco che si teneva in nome di Guglielmo Tell. Il nonno e i bambini dopo la convalescenza si allenarono per partecipare al concorso molte ore al giorno, anche di mattina presto e di sera tardi. Quando fu il momento opportuno, partirono per la Svizzera e parteciparono alla gara. I due ragazzi furono eliminati alla prima gara, invece il nonno arrivò alla finale. Quando il nonno dovette lanciare la freccia decisiva, la mamma, il padre e i nipote fecero un caloroso tifo per lui, che, incoraggiato, colpì con precisione il bersaglio e vinse un trofeo che era un arco d'oro che regalò ai nipoti. 

Vincenzo Cozza classe IV

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