Il bosco magico
Un giorno in un bosco vidi un mago che faceva sparire le persone. Mi avvicinai per vedere meglio cosa succedeva, arrivai vicino al mago e lui mi disse: vai lungo il sentiero e vedrai un bel palazzo abitato da gnomi.
Dopo poco spuntò fuori mio nonno che mi disse: ti accompagno anche io, perché lungo il sentiero potresti trovare dei lupi e degli orchi.
Con mio nonno decidemmo di prendere la strada più breve, ma ci accorgemmo che c'era un orco che ci domandò: tu di dove sei? Vieni dal paese degli gnomi?
Molto tranquillo gli risposi: noi veniamo da laggiù, da quel paese che si chiama Bimbolandia.
L'orco rispose: non me ne importa! Volevo dirvi che se andrete nel palazzo degli gnomi finirete per lavorare, spazzare e fare i piatti!
Io e mio nonno non ci credemmo: per quale motivo un orco avrebbe dovuto aiutarci? Andammo avanti e vedemmo un lupo rosso che ci disse: volete entrare? Mio nonno rispose: andiamo avanti! Finalmente arrivarono al palazzo degli gnomi.
- che bello, sembra un castello! Esclamò mio nonno.
- Che fortuna, il maggiordomo ci ha aperto la porta! Risposi.
Entrammo e vedemmo che il palazzo era bellissimo: pieno di lampade, tavoli di lusso con piatti e bicchieri che provenivano da castelli importanti, mattonelle decorate… tutti oggetti che servivano agli gnomi per attirare i turisti, ma questo l'abbiamo scoperto troppo tardi.
Quella degli gnomi era la classe più alta, che comandava quella degli uomini che era all'ultimo posto. Uno gnomo comandò allo schiavo di prenderci e buttarci in cantina a preparare del buon vino e a impacchettare regali, ma grazie all'abilità e all'astuzia di mio nonno riuscimmo a scappare e quando fummo arrivati, decidemmo di chiamare la polizia. Così gli gnomi, gli orchi e il mago furono arrestati e gli schiavi furono finalmente liberi.
Io e il nonno fummo ringraziati da tutti e fummo fieri della nostra avventura.
Mauro Baratta classe IV
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