Figlio ritrovato
Vicino Napoli c'è un paese, S. Giorgio a Cremano. Un tempo lì le persone si conoscevano tutte ed era tutta brava gente. Nella parte alta del paesino c'era un'umile casa che era di proprietà di un anziani signore e di sua moglie, immobilizzata su una sedia a rotelle. Avevano anche un figlio sposato che viveva lì con sua moglie. L'anziano signore di nome Antonio era un uomo molto alto, disponibile e dolce, avrebbe dato se stesso per il bene della sua famiglia; sua moglie Lara era una signora piccola di statura ma molto simpatica. Il loro figlio Carmine era rispettoso ed affettuoso: l'unico suo difetto era dipendere totalmente dalla moglie Elvira, la quale era sensibile, ma molto attaccata al danaro.
Come tutte le mattine il signor Antonio si recò dal fornaio per comprare del pane e tre cornetti: uno per la moglie, uno per la nuora e uno per il figlio. Mentre tornava, pioveva a dirotto e non curante delle automobili, attraversò la strada e venne investito. Purtroppo per lui non ci fu niente da fare. Carmine era afflitto, non poteva darsi pace, del resto lo era anche la moglie.
Dopo una settimana Elvira chiese al marito di ricoverare la madre in una casa di riposo perché per lei era troppo pesante starle dietro. In un primo momento Carmine non era d'accordo, ma alla fine, avendo cieca fiducia nella moglie, accettò. La signora Lara senza dire nemmeno una parola si fece accompagnare; a lei non piaceva essere di peso, ma fu molto doloroso essere scacciata dalla propria casa da suo figlio. Carmine a malincuore la lasciò e se ne andò.
Passarono le settimane e sembrava che Elvira avesse dimenticato la suocera, ma Carmine la chiamava tutti i pomeriggi. Un giorno, mentre leggeva i libri di quando studiava all'università, rimase senza parole; aveva trovato delle lettere che la madre gli aveva spedito mentre lui era a Roma; rileggendole provò un forte senso di disgusto verso se stesso: con quelle lettere ritrovò tutti i sacrifici che avevano fatto i suoi genitori per consentirgli di studiare, tutto l'amore che gli avevano riservato, tutte le notti in bianco che avevano passato a lavorare e lui aveva ripagato la mamma con una porta in faccia. A quel punto chiamò sua moglie e le disse che non poteva stare più senza la mamma, le voleva troppo bene e le fece leggere le lettere. Elvira si sentì come un boia con un ….. e pentita di aver pensato solo a se stessa, andò insieme al marito a riprenderla. Lara in un primo momento non voleva tornare a casa perché non voleva essere di peso, ma quando i due coniugi le espressero il loro affetto, non potè dire di no: era troppo felice di aver ritrovato il suo vecchio figlio e una nuova nuora.
Mariangela Cavallo classe IV
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