Micco
Nonno Costantino è il nonno paterno; l'altro nonno non l'ho mai conosciuto. E' alto, magro, i capelli bianchi, gli occhi marroni ed è molto buono. Quando ero piccolo e la domenica andavo a casa sua, per farmi mangiare mi ripeteva una storia che adesso vi racconto.
C'era una volta una mamma che aveva un figliolo di nome Micco. Un giorno la mamma gli chiese di andare nel bosco a raccogliere un po' di legna per il fuoco. Micco non voleva andarci perché voleva prima pranzare, però dopo che la madre gli ebbe promesso che al ritorno avrebbe trovato un bel piatto di pastasciutta, il ragazzo si recò di buon grado a raccogliere la legna nel bosco. Trascorsa un'ora e forse più la mamma cominciò a pranzare e mangiando mangiando si dimenticò di lasciare la pasta a Micco. Dispiaciuta decise di preparargliela di nuovo. Quando fece ritorno Micco non gradì di trovare il piatto freddo e non volle mangiare. La mamma si innervosì e indirizzando lo sguardo alla legna disse: "Legna, dai le botte a Micco perché non vuole mangiare". La legna rimase al suo posto senza curarsi di ciò che le era stato detto. Allora la mamma si rivolse al fuoco e disse: "Fuoco brucia la legna perché la legna non vuole dare le botte a Micco". Ma neppure il fuoco ascoltò. Allora la mamma si rivolse all'acqua e disse: "Acqua, spegni il fuoco perché il fuoco non vuole bruciare la legna, la legna non vuole dare le botte a Micco, perché Micco non vuole mangiare". Alla fine, come accade in tutte le cose per le quali non conviene tirarla per le lunghe, avvenne che questi elementi si resero conto che tutto sommato Micco aveva torto ed allora l'acqua spense il fuoco e il fuoco bruciò la legna, la legna diede le botte a Micco e Micco mangiò la minestra fredda. Così mentre nonno Costantino mi raccontava questa storia, io divertita mangiavo senza rendermene conto.
Elena Isoldi classe II
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