Il super nonno
E adesso ascoltiamo una canzone tratta dall'ultimo CD di Cind... ma cosa succede? Un momento, siamo costretti ad interrompere la trasmissione… chi, ehi ma... che fa lei? Il microfono no!
Buongiorno! Buonasera! Ciao, non mi conoscete? Ma chi è questo pazzo? Io non sono pazzo, sono Giusper.
Gius... cosa? Lascia stare. Sono qui per fare un annuncio grandioso a tutti bambini del mondo. Carissimi nipoti miei vi aspetto alle sei di mattina nella piazza del Paradiso al centro del mondo, sotto l'immensa quercia: ho preparato per voi qualcosa di speciale. Grazie, grazie, per avermi fatto fare questo annuncio. Prego, adesso per favore se ne vada. Sì, me ne vado.
Scommetto che non sapete chi è Giusper, ma vorreste saperlo. Beh! Giusper è un nonno, ma non un nonno qualunque, Giusper è un supernonno! Che cosa è un supernonno? Suvvia come siete impazienti, vi ha fissato appuntamento a domani mattina? Dunque se volete scoprirlo a domattina alle sei, alle sei in punto, mi raccomando.
Drin! Ora 5:00. Incredibili a dirsi, i bambini sono già tutti alzati, alle ore sei eccoli tutti sotto la grande quercia in piazza del paradiso.
Luca: - che ore sono? Maria: sono le sei, ecco, ecco, sta per arrivare!
Non ci credereste, il supernonno è alto quasi due metri, ha le gambe lunghe e il naso rosso, ma non è finita: occhi piccoli neri e capelli bianchi come uno stregone. Nonostante ciò ha un viso dolce. Ah! Dimenticavo, ha un grosso mantello e, strano ma vero, sa anche volare! Ma cosa è venuto a fare il supernonno sulla terra con la sua astronave? Ha scoperto che sulla terra tutti bambini sono molto tristi perché i grandi non vogliono mai giocare con loro, hanno sempre qualcosa da fare. Ha deciso quindi di prendere con sé tutti i bambini e di farli divertire. Apre la braccia ed ecco che il mantello diventa grande, ma così grande da poter caricare su di sé tutti i bambini.
Supernonno, ma dove ci porti? Vi faccio girare l'universo intero.
E così... ecco che arrivano sulla luna e su Mercurio e su Venere. Alla fine il nonno decise di portarli a casa sua. Nonno, ma non è molto lontano? Oh! Certo che no! Basta girare a destra, poi a sinistra, poi dritto fino all'alba. Arrivarono presso un enorme castello poggiato su una nuvola bianca. Vedono una meravigliosa casa: cucina, salotto, camerette e altri tipi di stanze. Luca: -Nonno, è tardi, dobbiamo tornare a casa. D'accordo, uscite nel giardino; salite sugli scivoli e lasciatevi andare giù. Tutti su per la scala dello scivolo e uno alla volta tutti giù nel vuoto. Come è bello volare ad occhi chiusi e sentire il vento che ti sussurra nelle orecchie. Ma che succede! Il sussurrio si fa sempre più forte, sembra una voce. Sì, è proprio una voce: "Francesca, alzati, è tardi, devi andare a scuola!"
Apro un occhio, poi l'altro, li richiudo, li apro di nuovo e mi ritrovo nella mia stanzetta: Sono ritornata a casa. Ma forse è stato solo un sogno, eppure mi è sembrato vero!
Che fatica alzarsi, lavarsi, fare colazione... andare a scuola: Era così bello stare con supernonno. Per strada ho raccontato tutto a mamma e lei mi ha ricordato che ho molto fantasia, a scuola invece, ho chiesto ai compagni di raccontarmi le emozioni che hanno provato per questo meraviglioso viaggio, ma non ricordavano niente: eppure sono sicura che c'erano anche loro.
Francesca Chiara Sinno classe III
Per
votare
questo racconto segnalare il codice 510
|
partecipanti
| racconti
| votazioni
|
|