Il Nonno Tre Esse
C'era una volta, in un paese Fantastico un nonno fantasticamente giovane.
A lui non piaceva trascorrere le serate accanto al fuoco a fumare la pipa, come gli altri nonni.
Il suo sogno, da sempre, era quello di ottenere il brevetto da pilota, ma ormai era troppo avanti negli anni.
Ogni giorno saliva sul colle vicino casa e, all'ombra di un bellissimo platano, rimaneva ore ed ore con il naso in su nella speranza di veder passare sulla sua testa uno di quegli strani uccelli d'acciaio.
Oh, quanto gli sarebbe piaciuto gareggiare in velocità con quei colossi, sorpassarli nell'aria avvicinarsi ai suoi finestrini e spiare all'interno!
A volte sua moglie si chiedeva perché fosse rimasto così ragazzino e vedendolo rientrare tardi ogni sera, scuoteva il capo in silenzio.
Successe, allora, che nel villaggio vicino alcuni bambini avessero smesso di giocare e trascorrevano i lunghi pomeriggi d'inverno incollati alla televisione.
I giocattolai del paese, non vendendo più neanche una biglia, erano disperati.
Il nonno aveva finalmente trovato un modo per divertirsi e rendersi utile!
Una mattina si alzò presto e costruì tanti aquiloni per quanti erano i bambini.
Li radunò e chiese loro se potevano aiutarlo a farli alzare in aria.
A malincuore i bambini accettarono per non essere scortesi. Nel primo pomeriggio erano tutti sulla spiaggia,, ognuno a cercare di far volare il proprio aquilone. Fu una gran fatica, ma alla fìne tutti erano soddisfatti dell'impresa e correvano felici insieme al nonno. Ma dov'era finito il nonno? I bambini cominciarono a cercarlo, ma invano.
Il più piccolo di loro ad un certo punto lanciò un grido e indicò qualcosa nel cielo....
Il nonno era là più in alto degli aquiloni stessi!
La buona azione compiuta aveva prodotto un miracolo insperato.
Non era più necessario il brevetto!
Il nonno volava davvero! Gli uccelli lo sfioravano e lui allargava le braccia e saliva e scendeva nel cielo. Passò sul tetto della sua casa e salutò sua moglie che stava affacciato alla finestra. Lei scosse, come sempre, la testa poi lo salutò con la mano.
Era felice anche lei, e decise che da quel giorno quel caro nonnino avrebbe dovuto avere un nome più adatto alle sue imprese: sarebbe stato per tutti un nonno SUPER, "NONNO TRE ESSE" esse come simpatia, esse come
speciale, esse come super.
Romeo classe II
Per
votare
questo racconto segnalare il codice 019
|
partecipanti
| racconti
| votazioni
|
|