Conosco un super nonno...
Il mio nonno paterno che vive in un paese, si chiama Giovanni.
A volte gli chiedo delle cose sul nostro paese. E' un uomo molto serio, a volte scherza anche e gioca a carte con me. Vive con noi. Mi ha raccontato che una volta inciampò e cadde in un fossato e trovò l'ingresso di un sotterraneo. Siccome è molto curioso, decise di esplorarlo. Andò avanti e vedeva tante cose molto antiche che appartenevano al Medioevo. Vedeva anche scheletri di soldati morti nella guerra contro i Francesi che avevano bruciato quel castello. Mentre continuava si trovò davanti a un muro. Così prese la spada di uno dei soldati e iniziò a dare colpi al muro, fino a che non toccò una pietra che fece aprire la parete. Nonno andò avanti e più andava avanti, più vedeva altre cose antiche. Improvvisamente incontrò un uomo quasi della sua età, vivo che gli raccontò che era rimasto lì da moltissimi anni, dal tempo della 2° guerra mondiale quando il muro si era chiuso alle sue spalle. Quell'uomo raccontò a mio nonno che era riuscito a sopravvivere mangiando mangiando i piccoli animali sotterranei e bevendo l'acqua che scorreva lungo le pareti. Mio nonno guidò il nuovo amico verso l'uscita. Corsero verso il muro che prima si era aperto col colpo della spada, ma arrivarono troppo tardi: si era richiuso. Allora tornarono indietro e continuarono a camminare fino a che non si vide un raggio di luce che proveniva da una fessura nella parete del tunnel. Si accorsero che si doveva scavare. Presero delle pietre grandi molto dure e aguzze e iniziarono a scavare davanti a loro. Dopo un po' di tempo riuscirono ad aprire un passaggio nel quale potevano passare e finalmente uscirono all'aperto. Si trovarono…..in un paese vicino a Caselle in Pittari che si chiamava Sanza. Fecero tutta la strada insieme passando per le campagne, per dei piccoli boschi dove trascorsero la notte e dove dormirono sugli alberi coprendosi la testa con un tetto di rami secchi. E dopo giorni di cammino arrivarono a destinazione, cioè a Caselle. Al paese la gente pensava che ormai non l'avrebbe più rivisto e mia nonna Assunta e gli altri familiari pensavano che si era perso o che aveva trovato una famiglia che lo aveva accolto. Quando mio nonno arrivò a casa eravamo tutti così felici che preparammo una festa in suo onore. E tutt'oggi nonno racconta la sua avventura.
Risoli Giovanni 5^ A
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