Per tutti "zio Carmelo", per me "Nonno Carmelo"
In tutto il mondo, ci sono molte persone anziane che sono sole, senza nessuno che si può occupare di loro. A me dispiace delle persone che soffrono di solitudine. Questo argomento mi tocca in modo particolare, perché mia madre lavora in un Centro per anziani.
Molte volte mi è capitato di accompagnarla al lavoro, e qui ho conosciuto Carmelo, ma tutti compreso mia madre, lo chiamano: zio Carmelo.
Non è sposato, non ha figli, non ha nipoti, non ha proprio nessuno.
Le sue giornate le trascorre al centro, dove coltiva un piccolo orticello e dà da mangiare alle galline.
Ogni tanto esce a fare una passeggiata in paese fumando la pipa.
Zio Carmelo è un ometto bassino, senza capelli e indossa sempre un berretto, da dove escono fuori le orecchie un po' grosse e a sventola.
Una volta mi ha raccontato che quando era piccolo, ne passava di tutti i colori. Siccome non sapeva saltellare, quando giocava con gli amici cadeva sempre a terra e tutti ridevano.
Mi ha parlato anche dei tempi suoi, quando non c'era denaro, e soffriva la fame e la miseria.
Se resta da solo si rattrista molto e cerca compagnia.
Qualche giorno fa, io e zio Carmelo siamo stati a passeggio in paese, gli ha dato la mano e lui si è sentito felice, come un vero nonno.
Siamo arrivati vicino casa sua ed ha toccato la porta come se volesse aprirla, poi mi ha detto: "Sara fermiamoci un po'".
Leggevo nei suoi occhi, tutta la gioia e la tristezza del mondo nel guardare la porta di casa sua; subito ha iniziato a parlarmi di quando era piccolo e di come era felice in quella casa, prima con sua madre e suo padre, poi con i suoi amici.
Poi mi ha detto: "Ora sono solo " e mi ha ripreso la mano. Camminando per le viuzze strette di Policastro, abbiamo incontrato i bambini che giocavano con il pallone e zio Carmelo si è fermato a dare un calcio al pallone, poi parlando quasi a sé stesso ha detto: "Io i giocattoli me li costruivo da solo". Camminando, camminando, siamo giunti vicino al portone del Centro e guardandomi teneramente ha detto: "Sara, questo ora è la mia casa!", e si è avviato dentro. Ciao nonno Carmelo, io sarò spesso da te e sarò sempre la tua nipotina.
Sara classe III
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