Il mio supernonno... Michele
Io ho un nonno molto bravo, che si chiama Michele. Ha i capelli bianchi con qualche filo ancora nero, occhi neri e statura media. Mi vuole molto bene. E' felice della sua vita, perché ogni mattina va in campagna e si ritira la sera con mio zio Carmine, suo genero. A mio nonno Michele piace stare in campagna perché la campagna è come un laboratorio per lui, ha sempre tante cose da fare, invece a casa si annoia. Io gli domando sempre come trascorreva la sua vita, quando era come me perché il suo racconto mi incanta. Mi ha raccontato che quando era piccolo avevano molti animali: le pecore, capre, mucche e le andavano a pascolare nei pascoli dei monti vicini. In estate andavano a raccogliere il mais, il grano e il fieno e trascorrevano lunghe giornate con molte persone con le quali si scambiavano le giornate di lavoro. Quando faceva notte e le sere erano molto calde, cacciavano i letti davanti le case. Non erano letti, veramente, ma semplici pagliericci su cui si stendevano per dormire. Per non farsi cadere la brina addosso si aprivano gli ombrelli sulla testa. Mi ha raccontato che lui una volta accanto al suo letto aveva messo un cucciolo di lupo che aveva trovato in montagna. Il cucciolo era molto piccolo e certamente non avrebbe potuto allontanarsi da solo. Ma la mattina dopo, quando nonno, si svegliò non lo trovò. Lo cercò perché ormai gli voleva bene e lo trattava come un figlio, ma non riuscì a trovarlo. Allora la sua mamma, la mia bisnonna Domenica, ancora viva, gli disse che certamente lo aveva portato via il lupo mamma durante la notte.
Mio nonno mi ha detto che la vita di prima era più bella perché ai suoi tempi non si stava mai malati, invece noi ora stiamo sempre malati. Mi ha raccontato che ai suoi tempi non c'erano le macchine né gli scooter, si andava o a piedi o sopra l'asino. Mio nonno dice sempre che quando voglio qualcosa glielo devo dire e lui mi accontenterà.. Mi ha fatto un flauto con la canna, mi ha fatto una casetta di pietre e di legno. Io adesso in campagna ho due nidi di uccelli uno vicino alla casa e l'altro su un albero. Nonno li ha visti e me li ha regalati. L'altro giorno quando siamo andati in campagna, abbiamo sentito un cip-cip che veniva da un albero e nonno ha detto:
- Sono nati gli uccellini! - E' salito sull'albero e ha visto che erano nati quattro uccellini. Dopo sono salita anche io per vederli e ha detto mio nonno:
- Michela, non salire così se no cadi- e mi ha guidato a salire.
Poi ha preso un uccellino e me lo ha fatto vedere. Quando arrivò mamma uccello nonno Michele rimise il piccolo al posto suo, se no la mamma non poteva dargli da mangiare.
Ora gli uccellini sono grandi e hanno incominciato ad imparare a volare, fra qualche giorno voleranno con la mamma che sarà più contenta per aver insegnato ai suoi figli il volo.
Quegli uccelli sono anche miei, sono il dono più bello di nonno Michele.
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