Antonio, un super nonno
Conosco un super nonno. Indossa sempre una tuta e delle scarpe da ginnastica , i capelli sono tinti rossi, gli occhi sono verdi
ed è sempre allegro. Si chiama Antonio.
Molto tempo fa mi portò in una giungla dove vivevano solo animali e neanche un uomo. A un certo punto arrivammo vicino a un fiume con una grande cascata. Nonno Antonio disse:
- Vogliamo scalarla?- e io risposi : sì. Allora cominciammo a scalare la prima roccia, poi la seconda e così via, arrivammo sulla cascata. Tra gli alberi vedemmo delle luci che scendevano dal cielo. Decidemmo di andare a vedere e ci incamminammo, quando arrivammo non capivamo di che cosa si trattasse, ci avvicinammo e…era un disco volante. Si aprì lo sportello di ingresso e apparvero degli scalini. Aspettammo inutilmente che scendesse qualcuno, poi io e il nonno cominciammo a salire a due alla volta gli scalini. Quando entrammo dentro ci trovammo dinanzi a un corridoio. Cominciammo a camminare lungo quel corridoio e a un certo punto vedemmo una macchina con dei tasti, come una tastiera di computer ma molto più elaborata. Non c'era nessuno, ma quando ci girammo vedemmo i bottoni della macchina accendersi. Sul monitor apparve la faccia di un extraterrestre che disse:
- Prendete posto, allacciatevi le cinture perché si parte-
Ci sedemmo su due sedili che sbucarono dal pavimento, allacciammo le cinture e il disco partì. Navigammo nello spazio fino ad un altro pianeta, atterrammo e ci trovammo in una grande città. Le case di quella città erano tutte attrezzate con gli elettrodomestici più moderni. Per esempio per lavare i piatti bastava schiacciare un bottone e la macchina cominciava a lavare e poi asciugava. Per prendere un vestito bastava schiacciare un bottone sulla porta dell'armadio e usciva il vestito che tu avevi pensato di indossare. Così anche per fare la doccia. Per servire c'era un robot che eseguiva i comandi dati a voce. Le strade erano bianche e chiuse con dei vetri. Le macchine erano come navicelle. Con nonno Antonio vedemmo degli uomini e decidemmo di stare una settimana in quel posto. In quella settimana successero molte cose, andammo ad abitare in un appartamento dove c'erano un robot, elettrodomestici e le macchine. I letti erano grandi e morbidi. La casa era grande e bella. Quelli che ci avevano portato là ci regalarono una macchina- navicella molto ampia per due persone. Nonno Antonio ed io andammo a fare spesa con la macchina e trovammo tante cose buone, gelati, patatine carne e pop- corn. Poi andammo a giocare a calcio con altre persone: extraterrestri contro umani. Vinsero gli uomini 5-1 e il nonno segnò 5 gol più un autogol. Poi partimmo e arrivammo di nuovo nella giungla e ritornammo a casa. Nessuno si era accorto della nostra assenza.
Giuseppe Rivello 5^A
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