La nonna rapita dagli extraterrestri
Mia nonna si chiama Giuseppina. E' un tipo dolce ed è bravissima a preparare crostate di frutta che, quando son cotte, emanano un profumino così delizioso che richiama i golosoni nel raggio di qualche chilometro.
Una sera di qualche anno fa, mentre diceva le sue preghiere standosene distesa sul letto, vide fuori della finestra una luce bianchissima e sentì un fragore che la fece spaventare.
Si alzò di scatto, mentre la finestra si apriva e la stanza
si riempiva di strani esseri che sembravano giraffe: avevano un collo magro e lungo, una testa ovale e, sul capo, due strane antenne che finivano con una specie di mano, mentre il corpo era simile ad un uovo.
Mia nonna non ebbe nemmeno il tempo di chiedergli chi erano e che cosa volevano da lei, che fu caricata su una navicella spaziale e portata dritto dritto su un pianeta che si chiamava "Oraangesk". Questo pianeta era lontano dalla Terra anni e anni luce e la povera nonna non sarebbe mai potuta ritornarci da sola. Nonna Giuseppina era spaventata e non sapeva cosa fare, così gli extraterrestri, per calmarla, le diedero un intruglio di colore arancione con dentro strane bollicine scoppiettanti di colore verde.
La nonna, la bevve tutta d'un fiato, subito si calmò e non ebbe più paura di loro. Questi strani omini, allora, le chiesero di preparargli trentanove squisite crostate, per bloccare un'epidemia che gli faceva crescere bolle viola e chiazze gialle sulla pelle blu.
"Come faccio a preparare le crostate senza ingredienti? Le preparo con la polvere di Luna? Andate subito sulla Terra e prendete latte, uova, burro, farina e tanta frutta!"disse mia nonna.
Gli extraterrestri, in un baleno, con un raggio magnetico, portarono tutto ciò che la nonna aveva chiesto su Oraangesk e la nonna si mise subito al lavoro. Dopo un po', nell'aria si sentiva un profumino così buono che una folla di omini blu corse proprio dove la nonna era intenta a sfornare le crostate.Tutti gliene chiedevano una fetta e la nonna, per calmarli, gli disse di non preoccuparsi perché ce n' era per tutti e che poi era felice di prepararne ancora. Gli extraterrestri, soddisfatti, mangiarono crostate in abbondanza e così sconfissero l'orrenda malattia. Contentissimi, ringraziarono la nonna e la riportarono sulla Terra dopo averle fatto visitare il loro pianeta. Le donarono metà del loro tesoro, cioè delle bellissime conchiglie dorate. Accostando l'orecchio a queste conchiglie, si poteva ascoltare la voce delle persone care ed anche, meraviglia delle meraviglie, essere teletrasportati da loro. Da quel giorno la nonna fu sempre in allegra compagnia con i suoi amici terrestri ed...o extraterrestri, che ogni volta che avevano un problema sapevano di poter contare sul suo aiuto.
Francesca Maria Amato
Classe IV B Scuola Borgo
III Circolo Didattico SARNO
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