Nonno Super
L'estate scorsa io e la mia famiglia andammo a trascorrere una settimana in montagna, sulla quale un amico di mio padre aveva una casa. In questa casa viveva anche un Vecchietto che ci fece rimanere tutti meravigliati. Quest'uomo si chiamava Francesco, aveva un'ottantina d'anni ma se li portava bene. Lui era il nonno dell'amico di mio padre. Il giorno dopo facemmo colazione con il latte di capre e con dei biscotti fatti in casa. Nel pomeriggio, Francesco ci fece vedere come era il suo orto. C'erano le galline, le pecore insieme alle capre, galli, conigli e mucche da una parte e dall'altra gli alberi di castagno, noci, noccioli, ciliegi ecc. Il giorno seguente arrivò la sorpresa di cui io e la mia famiglia rimanemmo meravigliati. Nella soffitta c'erano centinaia di oggetti in legno: cavalli carretti, personaggi, case, villaggi ... Questi oggetti erano stati costruiti da Francesco con le sue stesse mani e noi meravigliati volemmo vedere come li faceva; così si mise al lavoro. Tutta la sua attenzione andava su quel pezzo di legno che man mano diventò un cavallo. Appena finito lo regalò a mio fratello. Poi scendemmo in cantina vedemmo le zappe e tenti altri attrezzi, costruiti sempre da Francesco, per coltivare la terra. Il quarto giorno, Francesco e I' amico di mio padre ci fecero visitare la stanza da pranzo. E lì rimasi proprio colpita. Era una stanza piena di quadri fotografie di persone giovani e anziane. Mentre le guardavo si sentivano tanto dolci melodie. Subito corsi a vedere cos'era: erano tanti dolci carillon con bambole che ballavano; erano state costruite da Francesco. Arrivò poi il penultimo giorno. io ero molto Triste ma Francesco mi consolò e mi disse che quella sera ci sarebbe stata una festa. E fu così che un lungo tavolo si riempì di dolci, biscotti, bibite, e per finire una grande torta. Vidi poi Francesco ballare una tarantella e così io e i miei genitori ci "tuffammo" a ballare., ma il tempo subìto passò. Il mattino dopo preparammo le valigie. Mio padre vide se nell'auto mancava qualcosa e mentre ce ne stavamo andando, vidi Francesco correre verso di noi. Ci risalutammo e ci regalò una sua foto e una bambola di legno con un bigliettino su cui e' ora scritto: "Non vi dimenticate di me". E noi glielo abbiamo promesso e non l'abbiamo dimenticato.
Rosaria classe III
Per
votare
questo racconto segnalare il codice 118
|
partecipanti
| racconti
| votazioni
|
|