Quando mia nonna era giovane
Ho chiesto a mia nonna di parlarmi della sua vita, di quando era giovane, di come si divertiva, del lavoro che faceva, di come trascorreva le sue giornate.
Lei, felice, ha raccontato:
Cantavo, ballavo con le mie amiche, mi divertivo solo quando c'era un matrimonio. La festa durava molto di più di quelle di oggi, perfino otto giorni. Mentre suonava la fisarmonica, tutti gli invitati ballavano la quadriglia, cantando alla cilentana.
Noi donne, ogni quindici - venti giorni, andavamo a lavare i panni a Fiumicello. Quel giorno, per me, era anche un divertimento perché stavamo tutte in compagnia.
Arrivati al fiume, accendevamo un fuoco e facevamo bollire una pentola piena d'acqua per fare la "lissìa".
Lavavamo i panni su una pietra, con il sapone che avevamo fatto in casa, usando depositi di olio, la "fezza", oppure usando grasso animale.
Dopo averli lavati tutti, li mettevamo in una cesta, coperti da uno straccio bianco, e ci buttavamo acqua bollente con cenere (la lissìa), per sbiancare il bucato, molto meglio di come facciamo oggi, anche perché era ecologico.
Una volta raffreddati, si sciacquavano nel fiume e si stendevano sulle pietre per farli asciugare. E come era brillante quel bianco tra il verde della vegetazione!
Intanto che asciugavano, facevamo il bagno con tutte le sottane, divertendoci un mondo.
Verso sera raccoglievamo i panni in una cesta, la poggiavamo sopra uno straccio arrotolato posato in testa e tornavamo a casa, stanche ma allegre.
La sera, intorno al fuoco, intrecciavamo dei fili d'erba, sottili e affilati, chiamati "agriesti", dopo che erano stati battuti con il "pisamattuli" per renderli morbidi. Facevamo delle funi e delle reti per pescare il tonno, mentre il più anziano della famiglia raccontava delle storie.
Ai miei tempi eravamo più uniti e ci divertivamo con cose semplici e io ricordo tutto con nostalgia, anche se la vita era molto più dura di oggi.
Disegno
del racconto
Per
votare
questo racconto segnalare il codice 136
|
partecipanti
| racconti
| votazioni
|
|