...e il nonno
Anche se non ho un nonno, io vivo come se Io avessi e lo immagino come un nonno un po'' strano; con la barba bianca sempre morbida come la lana, occhi verdi scuro come l'erba del prato, grandi baffi all'insù come un colonnello, il naso lungo a furia di portare gli occhiali.
Quasi ogni giorno vado da lui per fargli compagnia e la maggior parte delle sere le passo con lui, cosi' mi parla della sua giornata trascorsa con gli animali. Abita in fondo al bosco sommerso dalla flora e dalla fauna, non molto lontano da casa mia. Ha una graziosa casetta piccola, piccola, costruita in pietra con il soggiorno, la cucina, un bagno, la camera da letto e la stanza da pranzo. Le finestre hanno due tendine meravigliose bianche e blu a quadretti. Nel recinto fuori si vedono tante capre e pecore con gli occhietti sbarrati e lucenti. Un giorno come tutti gli altri sono andata a casa sua a giocare con le pecore e con le capre e ho notato che FIOCCO DI NEVE la mia capretta preferita era incinta e faceva uno strano verso. Allora ho detto: - nonno, nonno, Fiocco di neve deve partorire, vieni! -. Nonno è arrivato incuriosito e Fiocco di neve ha partorito tre bellissime caprette. Per festeggiare la nascita abbiamo mangiato insieme intorno al fuocherello insieme alle caprette; abbiamo gustato pane e caciocavallo, prosciutto e a dire la verità abbiamo bevuto un bel bicchiere di vino rosso e alla fine quattro risate e a letto. Ho dormito da lui e abbiamo deciso di chiamare le caprettine: Stellina, Carin, e Franca. Il giorno dopo, all'alba, siamo andati a vedere i capretti, stavano succhiando felici da Fiocco di neve. Dopo una bella poppata le abbiamo prese in braccio e le abbiamo pesate. Pesano: Stellina 3,80 ettogrammi, Carin 2,37 ettogrammi e Franca che è la più cicciottella pesa 5 ettogrammi. Sono tutte e tre di colore bianco candido come la neve, solo Stellina ha una macchia marrone sulla schiena, color castagna. Ogni giorno crescono sempre di più e le vedi che corrono per rinforzarsi nel recinto insieme alle altre caprette e pecorelle. Per alcuni giorni abiterò con il nonno e di questo sono molto contenta perché è un nonno buono, simpatico e paziente.
Sono le cinque del pomeriggio e facciamo merenda con un po' di pane e caciocavallo e un bel bicchiere di acqua fresca. Alle 16,30 decidiamo di andare a fare una passeggiata in montagna. Lì incontriamo un cinghiale
che si avvicina fiducioso. Ci spaventiamo, quando nonno cerca di accarezzarlo. Ci riesce, è meraviglioso. Noto che ha una zampa sanguinante, così lo portiamo a casa e gli curiamo la zampa. Dopo averla fasciata lo portiamo in una stalla vuota dove si addormenta profondamente. Domani lo riporteremo nel suo habitat. Nonno mi dice: - andiamo a vedere che fanno le caprette -. Io soggiungo: - Ok-. Andiamo nel recinto e i capretti ci vengono incontro leccandoci. Siamo molto contenti. Fare questa vita è veramente meraviglioso. A un tratto, tutto finisce. Mamma mi chiama e mi accorgo che era solo un sogno, un sogno veramente stupendo.
Maria Michela classe V
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