...e il nonno
Mio nonno da piccolo non č mai andato a scuola, č andato sempre con il papā Tommaso a pascolare le capre e le pecore.
Il papā di nonno trattava mio nonno come un fratello. Facevano tutto insieme.
Quando dovevano riprendere una pecora facevano a turno, insomma si comportavano come veri e propri fratelli.
Invece oggi il papā di nonno č morto e mio nonno Giuseppe ha iniziato a trattarmi come il suo papā trattava lui. In estate, quando la scuola č chiusa mi alzo alle ore 7,00 e mi avvio alla "Tempa del Lupo", un posto bellissimo sul monte Gelbison, cuore del parco del Cilento e Vallo di Diano, da cui si guarda un meraviglioso panorama.
Lė mi aspetta nonno giā pronto con il tascapane e la borraccia e le pecore. Lentamente ci avviamo verso la montagna dove mangiamo un piccolo panino con la tenera ricotta preparata da nonna o con il pomodoro. Mio nonno il giorno mi fa conoscere sempre i posti pių belli che si trovano nel bosco, mi dice come si chiama ogni tipo di pianta, come si chiamano le sorgenti, i luoghi.
Arrivano le 12,00 e mio nonno tira dal tascapane cibi genuini: un tocco di formaggio pecorino, pomodori coltivati da lui, un po' di agnello e un pane ancor croccante fatto in casa. Alcune volte noi mangiamo con amici pastori che pascolano le capre.
Dopo mangiato gioco con Antonio un mio compagno di scuola, a calcio, a corse, a rotolare nell'erba ad attraversare terreni, ruscelli e tanti altri giochi di capacitā, di destrezza, velocitā e equilibrio. Dopo qualche ora di gioco io e nonno andiamo a raccogliere le pecore salutiamo gli amici e ce ne ritorniamo al pagliaio.
Lungo la via tagliamo dei pali per metterli vicino al recinto.
Quando sono al pagliaio appuntisco i pali costruisco panche dove possiamo sederci a Pasquetta, irrigo i campi, preparo il recinto per la mandria ecc.
Perō molte cose le faccio con l'aiuto di nonno.
Dopo qualche oretta le pecore si chiudono e mentre nonno munge io porto gli agnelli e le pecore e do da mangiare ai cani.
Quando nonno finisce di mungere io prendo il secchio e lo rovescio nella latta, lavo l'imbuto e il secchio per bene e lo appendo al ramo di un albero.
Prendiamo il tascapane, la borraccia e la latta e ce ne torniamo a casa, una volta a casa tutti mi chiedono se mi sono divertito, invece mio nonno per ringraziarmi che gli ho aiutato a pascolare le pecore e che gli ho fatto compagnia mi invita a cena.
Nonno Giuseppe č molto gentile con me e tutti. Dal suo viso traspare la bontā e la dolcezza. Č alto con capelli bianchi, occhi azzurri ed č molto robusto.
Gaetano classe V
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