...e il nonno
Quando sono nato mio nonno disse a mia madre di chiamarmi come lui, Adamo. Il nonno ha i capelli bianchi, gli occhi marroni, il naso a patata e le orecchie grandi e ha 66 anni.
Quando mamma era all'ospedale mio nonno si prendeva cura di me. Nonno mi cambiava ogni volta il pannolino, mi faceva giocare, mi faceva ridere e non si scocciava di tenermi. Quando sono diventato un po' più grande mi accompagnava all'asilo e poi mi veniva a prendere. Mi comprava tutto quello che volevo anche giocattoli che costavano molto. A lui piace molto giocare al pallone, perché quando aveva trent'anni lui giocava nella squadra del Venezuela ed era il più forte. Mio nonno quando stava in Venezuela era molto felice, solo che aveva nostalgia dell'Italia e allora è ritornato. Quando mi portava al "Trappito" mi dava cinquemila lire per giocare ai videogiochi e quando li finivo me ne dava altri. Mio nonno prima fumava, e io gli dicevo di non fumare e qualche volta gli rispondevo male. Mio nonno mi portava in montagna a fare dei giri, e mi portava a mangiare al ristorante.
In estate mi portava a piantare i pomodori e a curare le piantine di fragole. Nonno trattava il terreno come un bambino. Nonno mi allenava a giocare al pallone, per me era un vero amico.
Quando vado a fargli visita ora è triste, perché gli manca Caracas. Mi parla del Venezuela e mi dice che c'erano dei palazzi altissimi, un campo grande dove ci andavano più di mille persone. A me piacerebbe stare in Venezuela insieme a tutta la mia famiglia. Anche ora che sono grande gioca con me. Un giorno si è fatto male alla schiena e io gli facevo compagnia spesso e pregavo che guarisse il più presto possibile. Al mio nonno voglio molto bene e spero che anche lui me ne voglia. Qualche volta mi insegna a dire qualche parola in spagnolo. Mio nonno è molto gentile con me e anche con gli altri. Mi aiuta negli studi e quando non so moltiplicare qualche cifra lui mi aiuta.
Gli piace molto giocare a carte con i suoi amici preferiti. Indossa sempre un gilet, un pantalone jeans blu e una camicia bianca. Per me il mio nonno è come un angelo custode.
Adamo classe V
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