I racconti di nonno "3 Esse"
Nel lontano 1944 mio nonno fu chiamato alle armi e fu mandato a Mantova vicino al Lago di Garda per esercitarsi a fare la guerra, ma lui si avventurò dicendo che faceva il barbiere, così lo misero a fare capelli e barba però non ci riusciva bene così chiamò quattro suoi amici e disse: - Fatemi il piacere fatevi fare la barba e i capelli così posso esercitarmi e imparare il mestiere -. I suoi amici accettarono e così il nonno riuscì ad imparare il taglio dei capelli. Man mano che andava avanti si perfezionava sempre di più così, invece di andare a combattere stava in caserma. Allora restando in caserma mangiava meglio degli altri e faceva le pulizie, tutto questo durò un anno. Nel 1945 ci fu l'armistizio e mio nonno e i suoi compagni dovevano tornare a casa perché la guerra era finita, presero il treno il quale andava molto piano e loro non avevano niente da mangiare. Mentre il treno camminava in salita rallentava e loro saltavano giù e andavano nei campi a rubare la frutta e poi di corsa raggiungevano il treno e saltavano su. Dopo un giorno e una notte di viaggio il treno fu bloccato dai tedeschi e tutti saltarono giù dal treno per fuggire, ma i tedeschi aprirono il fuoco e solo pochi di loro riuscirono a salvarsi, compreso mio nonno. Si nascosero in un bosco e aspettarono la notte per potersi muovere senza essere visti; si avventurarono a piedi per i campi senza sapere dove andavano, all'alba si avvicinarono vicino a una casa per chiedere informazioni e qualcosa da mangiare. In quella casa abitava della brava gente che diede loro da mangiare e spiegò la direzione in cui dovevano andare, però c'era il problema dei tedeschi che li potevano prendere prigionieri e così decisero di restare nascosti il giorno e camminare la notte. Così facendo mio nonno riuscì ad arrivare a casa dopo un mese camminando a piedi e quando arrivò a casa i familiari non lo riconoscevano più perché era diventato molto, molto magro per il poco mangiare ed il lungo viaggio. Questa per il nonno fu una grande avventura che mi ha sempre raccontato.
Carmine Classe V
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