L'uccellino e il gatto magico
Quando vado in campagna dai nonni materni durante l'estate per trascorrere le vacanze, capita spesso che stando tutti insieme seduti all'ombra di un bell'albero, il nonno inizia a raccontarci qualche sua fiaba. L'ultima, in ordine di tempo, è stata quella dell'uccellino e del gatto magico, che voglio ora raccontarvi:
"Un piccolo uccellino solo e triste abitava in un grosso nido posto su una quercia secolare nel grande bosco, Non aveva amici per stare in compagnia e chiacchierare perché gli altri erano andati via. Allora, in un mattino ridente, decise di essere meno timido e di allacciare amicizia con il primo essere che avrebbe visto passare sotto il suo albero. Il sole splendeva alto nel cielo azzurro, quando si sentirono dei passi e il volatile vide un gatto bellissimo con il pelo rossiccio e lucente, fermo a guardare in su, sotto la grande quercia.
"Salve! Come mai non sei emigrato con gli altri tuoi amici?"
"Sono andati via all'improvviso di buon mattino ed io quando mi sono svegliato non ho trovato nessuno. Non erano miei veri amici altrimenti mi avrebbero voluto con loro!"
"lo mi chiamo Dolen e tu? Perché non scendi?"
"Mi chiamo Tip, ma non scendo perché non mi fido, tu sei un gatto ed io non intendo fare amicizia con te!"
"Allora sarò io a diventare piccolo così non avrai più paura di me e potrò salire fin lassù."
Infatti. dopo una piroetta il gatto si trasformò in un uccellino. Tip si meravigliò vedendo che era diventato come lui e si strofinò gli occhi più volte pensando che quella fosse soltanto una visione. 1 due fecero amicizia e vissero insieme per molto tempo, ma con il passare dei giorni e poi dei mesi, Dolen diventava sempre più triste e malinconico e nonostante gli venisse chiesto cosa avesse. lui era sempre più evasivo e non lasciava capire nulla di sé al compagno.
Un giorno, Tip osservandolo attentamente gli vide spuntare una lacrima dagli occhi, allora gli si avvicinò, gli accarezzo lungamente il capino con la sua ala e gli disse.
"lo ti voglio molto bene e non posso vederti soffrire, se ti senti prigioniero di questo posto, non hai che da dirmelo. A me basta saperti felice anche se tu dovessi decidere di andare lontano!" Detto' ciò Tip aspettò. ma improvvisamente una luce inondò Dolen che scomparve e al suo posto apparve un mago alto, sorridente, con una lunga bacchetta magica e con una barba bianca ricciuta.
Il mago raccontò così a Tip la sua storia.
"Sono sempre io Dolen, sai io sono effettivamente un mago, ma un giorno una strega malvagia mi ha trasformato in un gatto e mi ha predetto che avrei potuto soltanto trasformarmi in altri animali senza avere altri poteri. Però, nel momento in cui avessi effettuato una buona azione e un compagno avesse dimostrato per me dell'affetto, io sarei ridiventato un mago. Tu hai fatto molto per me ed io ti ringrazio."
Tip si poggiò sulla sua spalla e Dolen gli disse che da quel momento lo avrebbe portato con se nel suo castello incantato.
Da allora diventarono amici inseparabili.
A conclusione della favola il nonno amava ripeterci che a volte è bene non affrettarsi ad emettere giudizi negativi sulle persone soltanto per il loro aspetto esterno, perché può accadere che una 'persona. apparentemente poco raccomandabile. una volta conosciuta meglio, possa presentare invece un carattere molto dolce ed affabile.
Antonia Classe II
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