L'avventura preistorica.
Mio nonno lavorava in un museo di storia naturale a Napoli, io mi ci recavo spesso in visita, perche' avevano messo in mostra lo scheletro di un pterodattilo. Una volta mi sedetti, senza accorgermene, proprio sotto lo scheletro dell'animale preistorico, e dalla bocca cadde una pietra molto strana, simile a uno specchio.
Mio nonno disse che somigliava a una pietra di cui aveva sentito parlare in tempi lontani, e che avesse lo strano potere di poterci far tornare indietro nel tempo. Osservandola mi disse di stare attento, perche' se l'avessi fatta rompere, la nostra vita sarebbe ricominciata dal BIG-BANG.
Io la osservai attentamente, era molto opaca, cercai di pulirla con la maglietta, ed insieme al nonno, di colpo finimmo in una giungla. Qui, velocemente, mi arrampicai su un vecchio albero e con me il nonno. Non credevo ai miei occhi, vedevo dappertutto dinosauri che mangiavano, giocavano e correvano.
Un Diplodoco si avvicino', io non avevo paura, sapevo che era vegetariano. Lo accarezzai, mentre lo guardavo, i suoi occhi mi apparivano dolcissimi, a un tratto pero', caddi dall'albero e mi ritrovai tra le braccia del nonno, lo guardai e gli domandai: nonno ma dove lavoravi? Al supermercato, non ricordi? mi rispose sorridendo, capii allora che tutto quello che mi era successo era stato solo un sogno.
Mamma mia pero'! Chissa' perche', mi ritrovavo quella pietra fra le mani.
Federico Valtucci
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