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Concorrente 311

Il Nonno Bambino

E' bello essere nonni!
Lo sento sempre ripetere dalle persone anziane.
Tutti i nonni del mondo amano immensamente i loro nipoti, i quali a loro volta ricambiano adeguatamente, perché in essi vedono dei bambini con cui passeggiare, confidarsi e giocare.
Tuffi i giorni un nonno e il suo nipotino si recavano al parco dei divertimenti. Facevano molte cose : mangiavano patatine, gelati, andavano sulle giostre e si rincorrevano per i vialetti.
A sera il nonno rincasava. La sua abitazione era un pò isolata ed era costruita in legno. Sembrava una casetta abbandonata, ma internamente era piena di giocattoli, festosa e allegra pronta ad accogliere il suo compagno di giochi.
Il nonno, che si chiamava Pietro possedeva un'auto storica alla quale era molto affezionato e che custodiva gelosamente. Un giorno Pietro uscì con la macchina per andare a prendere il nipotino che si chiamava Orazio. Mentre attraversava un viale tutte le macchine che incrociava suonavano all'impazzata e tutte le persone lo guardavano con gli occhi sbarrati. Il poverino non capiva la ragione di tanta agitazione. Con tanta fatica raggiunse la casa del nipotino. Appena scese dalla macchina un signore gli mollò un ceffone e lui scappò. Quando si fermò vide riflessa la sua immagine in una vetrina: era diventato bambino. Allora capì perché gli succedevano tutte quelle cose strane. Ritornò in macchina e aspettò il nipotino. Quando Orazio gli andò vicino, gli si avventò contro intimandogli di scendere dalla macchina. Ne derivò una baruffa e se le dettero di santa ragione. Alla fine, quando si calmarono, erano entrambi malconci. Allora Pietro abbracciò Orazio che cercò di divincolarsi.
Il nonno bambino gli mostrò i suoi occhiali, la sua pipa' il suo orologio e con grande emozione gli rivelò di essere diventato bambino. Dopo un po' di smarrimento Orazio si riprese e il suo volto divenne raggiante. Si recarono alla casa del nonno e trascorsero il pomeriggio a giocare più del solito. Quella notte Pietro tenne con sé il nipotino ed entrambi di buon mattino si avviarono verso la montagna per trascorrere una giornata speciale, in tutta libertà. Erano felici e scorazzavano in lungo e in largo.
Ad un tratto avvistarono una capretta. La inseguirono per un po'
e finalmente la raggiunsero. Mentre giocavano con essa un omone
li acciuffò con rabbia e li rinchiuse in una stalla. Orazio cominciò
a piangere e mentre si dimenava si aprì una botola e precipitò giù.
Il nonno bambino subito lo seguì e mentre cercava di tranquillizzarlo, notò una cassa. Assieme l'aprirono e trovarono un libro di magia e alcune foto sbiadite e sgualcite che Pietro riconobbe : erano i suoi antenati.
Sfogliando il libro ad una pagina c'era scritto che era tradizione della loro famiglia la trasformazione da vecchi a bambini.
Orazio accolse questa notizia con gioia, perché pensava che anche lui avesse questi poteri.
Improvvisamente, mentre fantasticavano sentirono un rumore, la porta si aprì e comparve l'uomo cattivo. Orazio se ne scappò fuori subito mentre Pietro ridiventato vecchio non potè fuggire.
Ingaggiò una lotta con l'uomo, ma ebbe la peggio e fu sbattuto per terra. Il bambino terrorizzato afferrò una spranga di ferro e colpì alle gambe il nemico che stramazzò a terra. Poi aiutò il nonno ad alzarsi e piano piano si incamminarono verso casa felici di aver trascorso una giornata piena di emozioni.
Il libro magico e le fotografie li conservarono gelosamente.
La trasformazione del nonno non la rivelarono mai ad anima viva e restò per sempre il loro segreto.

Claudia Cataffo

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