Un anziano che racconta le antiche storie della nostra terra
Mia nonna mi raccontava spesso dei tempi della guerra. La popolazione quando sentiva le sirene che avvertiva per lo scoppio delle bombe e delle mine, per salvarsi si rifugiava nelle grotte a Selitto (una frazione di Olevano). Mangiavano pasta, pane, uova e i ragazzi spesso saccheggiavano i negozi per poter mangiare. Quando si rifugiavano nelle grotte si portavano delle coperte per metterle nei buchi e si portavano con loro anche del pane che si faceva nelle case e lo tenevano 15 o 20 giorni. Vicino alle grotte di Olevano c'era un castello e i tedeschi lo presero per fare un ospedale. Tutti quelli che ci vivevano andavano nei sotterranei, che a loro volta portavano nelle grotte e lì rimanevano parecchi giorni. I tedeschi prendevano gli uomini per farli combattere. Quando qualche famiglia rimaneva senza cibo, tra di loro si scambiavano quello che possedevano, quindi avveniva il baratto.
Mia nonna ricorda ancora che in quel periodo quando nasceva un bambino si diceva questa espressione: "crisce santo, viecchio, viecchio e mai malato, che vuol dire: cresci bene fino alla vecchiaia e non ti ammalare mai.
Fabiana Pagliara classe IV
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