Il super nonno come lo vorrei
Io mi ritengo un bambino fortunato perché un super nonno io già ce l'ho.
Mio nonno si chiama Tommaso ed è il mio nonno materno: è robusto, alto e con gli occhi castani. Quando ero malato è venuto ogni giorno a casa mia da Salerno a Baronissi fino a quando non sono andato a Salerno con lui perché a Salerno fa più caldo e quindi potevo guarire prima, ma soprattutto perché la nonna doveva farmi le iniezioni. Quando io voglio qualcosa il nonno me la compra sempre e io sono felice. Quando ero malato, con lui in dieci minuti mi ha fatto imparare i verbi e la geografia. Quando vado a casa del nonno lui mi prepara sempre qualcosa buona da mangiare e alcune volte giochiamo anche a dama, in cui il nonno è veramente un campione. Quando dormo da lui la mattina va a fare la spesa e io lo accompagno e la maggior parte delle volte andiamo a piedi e ci facciamo una passeggiata lunga lunga.
Il nonno mi ha insegnato a rifare il letto, a pulirei il bagno e la cucina e a pulire molte altre cose. Un giorno mi raccontò di quando mi cantava la ninna nanna che gli aveva cantato anche sua madre e mi racconta sempre tutte le cose che succedevano. Alcune volte il nonno mi racconta di quando faceva il capotreno e arrivava fino a Roma, a Milano, a Vicenza ecc… Quando vado alla stazione con lui mi dice il nome di ogni treno e di quante volte a causa di questo lavoro il Natale lo trascorreva senza la famiglia. Quando esco con lui imparo sempre qualcosa di nuovo e di interessante per esempio quando leggo il nome di una piazza o di una strada chiedo al nonno a chi è dedicata e lui mi parla di quel personaggio. Se non lo conosce andiamo a casa e insieme cerchiamo notizie sull'enciclopedia.
Massimiliano Zito classe IV
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