Il terremoto del 23 novembre 1980
Nonna Maria mi ha raccontato quello che è successo la sera del terremoto. E mi ha detto che erano le ore 19,30 quando la casa incominciò a tremare, i mobili si spostavano e gli oggetti cadevano. Si ruppero le bottiglie con il sugo di pomodoro, si ruppe una damigiana di olio e tante altre piccole cose.
La nonna, con tutta la famiglia, scappò fuori casa e perse una pantofola, poi chiuse il portone e dimenticò la chiave in casa.
Quando tutto si calmò tornò in casa; per entrare ruppe il vetro del portone e prese delle coperte.
Insieme a nonno Raffaele, al mio papà, a zia Rosaria e a zia Margherita, passò tutta la notte in macchina. il giorno dopo la nonna preparò il letto nel camion dove nonno Raffaele caricava le mucche.
Dopo tre giorni che restarono fuori casa venne a piovere e tornarono in casa. Per fortuna non ci fu più bisogno di uscire, perché la casa non subì danni gravi. Nella casa di nonna si rifugiarono dei parenti e vi rimasero per un mese. Passata la paura tornarono tutti a casa propria.
Questo racconto mi sembra triste perché la famiglia dei miei nonni ha dovuto lasciare la casa e molte altre persone sono morte per il terremoto. Io non so come è stato davvero, vorrei vederlo però poi penso e spero che non succederà più perché morirebbero tante persone.
Raffaele Siani classe II
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