Mio padre racconta....
La persona più anziana che sono riuscita a trovare è mio padre che ha 43 anni Da lui ml faccio raccontare che giochi faceva quando era piccolo e come viveva.
Mio padre racconta....
...quando ero piccolo vivevo in campagna In una famiglia non molto benestante perciò anche se I giocattoli già si trovavano In commercio per noi bambini non esistevano. Ed allora ci arrangiavamo con i giocattoli "fai da te" dove sviluppavamo la nostra fantasia.
Uno dei giochi che mi piaceva molto fare era giocare allo scienziato:
raccoglievo ogni tipo dl cosa che trovavo in giro, fili di ferro, tappi dl bottiglia, legnetti ecc. ..e poi cercavo di mettere insieme una loro struttura.
Dagli altri cugini e fratelli Imparai a costruire altri giocattoli; così con il peperone rotondo piccante facevamo uno "yo yo" (consisteva nel prendere un peperone, ancora meglio se era colorato ai peduncolo, prima si legava un filo di spago abbastanza lungo e poi di attorcigliava attorno al peduncolo tenendo l'estremità dello spago in mano; si lasciava cadere il peperone che scendeva srotolandosi. Uno dei giochi preferiti in estate era quello di costruirci degli "schizzetti": lo strumento si poteva paragonare a una potente pistola ad acqua di oggi. Veniva costruita con un pezzo di canna da zucchero quanto più era grande meglio era; nella canna immettevamo uno stantuffo con un legno legato alla cima arrotolata da un filo di canapa. Ultimati gli attrezzi iniziava la battaglia, si succhiava l'acqua dalla vasca d'irrigazione e si spruzzava sull'avversario: vinceva chi rimaneva più asciutto. Man mano che si cresceva i giocattoli diventavano sempre più complessi fino al arrivare ad un fucile "spara fagioli" a dietro carica.
Un ricordo scolastico...
...Una mattina siamo andati a scuola con una pallina magica dei nostri tempo che era fatta con un piccolo batuffolo di carta attorcigliata sopra dei pezzi di gomma di camera d'aria. Tagliata a cerchio veniva una palla molto elastica.
Una mattina con I miei amici giocavamo nell'atrio a chi riusciva a farla più volte toccare il pavimento e il soffitto. quando toccò a me invece di colpire il pavimento colpì la punta della scarpa e invece del soffitto il vetro del portone che si ruppe provocandomi una brutta esperienza. Il fatto di non ave avuto giocattoli già pronti ha contribuito al mio sviluppo creativo che mi ha portato in seguito buone qualità artistiche e una mente creativa.
Tabita Franzese classe IV
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