Uno strano sogno di un anziano
Un giorno una persona di nome Giuseppe mi raccontò questo suo sogno . Un pomeriggio si sentiva molto stanco è cadde in un sogno profondo Ad un certo punto cominciò a sognare. Si trovava in un campo di calcio ed era niente di meno che un pallone Prima si era creduto assai importante a vedere un mucchio di gente corrergli incontro, tutti ansiosi di raggiungerlo per primi . Ma poi appena lo raggiunsero gli davano dei calcioni a non finire: di punta ,di collo, di tacco ; oppure tremende testate e crudeli respinte a pugno dei portieri. Invano il poveretto cercava di scappare dal campo, per rifugiarsi nelle tribune : gli spettatori lo rilanciavano ai giocatori.
Una volta mentre stava volando nell'aria di rigore vide un terzino che lo guardava in modo affettuoso e a mano, mano, avvicinandosi, gli fece una carezza Per il pallone era il primo gesto affettuoso che riceveva in vita sua. Ma la sua felicità appena un attimo che l'arbitro, fischiò il rigore. Stavolta, però, il pallone si ribellò: non intendeva più prendere calci, anche lui aveva diritto ad un po' d'affetto.
Così volando a campanile s'innalzò sullo stadio e si fermò solo quando raggiunse una nuvoletta. Il pubblico e i giocatori gridavano: - Torna giù, la partita non è finita! In testa sua quel povero pallone pensò :-No basta ! Non voglio più tornare in mezzo a persone incivili, ora che ho provato quanto è dolce una carezza. L'anziano di nome Giuseppe , si svegliò di colpo, si accorse di aver fatto un sogno e pensò: "Non vorrei mai essere un pallone di calcio, sono contento di essere quello che sono e di aver trascorso e di trascorrere questa vita".
Teresa Lardo classe IV
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